Come scegliere le finestre in legno? Scopriamo quali sono gli aspetti tecnici e le caratteristiche estetiche da valutare prima di andare in negozio. Dalle tipologie di legno, ai vetri, alle classi di sicurezza. Infine definiamo quali sono i prezzi medi sul mercato degli infissi in legno e quali caratteristiche incidono maggiormente.
In legno
Le finestre in legno sono la soluzione più classica per gli infissi. Usate da tempi immemori, si difendono ancora molto bene dalle diverse soluzioni disponibili oggi sul mercato, dalle finestre in alluminio al PVC. Anche in termini di numeri: nel 2020 si confermano infatti sostanzialmente le quote di mercato di due anni fa, dove la vendita di finestre in legno era del 32%, alla pari del PVC (31%) mentre l’alluminio dominava con il 37% (dati Unicmi 2019).
In questa guida vogliamo fornire tutte le risposte per scegliere con sicurezza i propri infissi in legno per la casa, negozio o ufficio. Scopriamo vantaggi, svantaggi e perché scegliere il legno anziché materiali plastici o metallici.
È consolidato nell’immaginario collettivo che il legno presenti ottime caratteristiche di isolamento termico ed un alta resistenza allo scasso. Senz’altro vero, ma il ventaglio di qualità dei legni è molto ampio, e le caratteristiche possono variare in maniera sostanziale in base all’essenza.
In sostanza legni più duri e resinosi hanno una densità maggiore e sono più resistenti sia nel tempo che ai tentativi di effrazione, i legni più morbidi hanno un maggiore potere coibentante, ma sono meno resistenti.
I più utilizzati sono:
Per scegliere la giusta essenza consigliamo di leggere la nostra guida alla scelta del legno per infissi.
Sia porte che finestre seguono una specifica normativa in merito alla resistenza delle finestre. Si tratta della norma UNI ENV 1627 e, per le finestre, prevede sette classi:
Classe di resistenza | Vecchia classe | Classe vetratura | Tipologia di aggressione | Destinazione d’uso | Resistenza (minuti) |
RC 1 N | Forza fisica | — | |||
RC 2 N | Cacciaviti, pinze | Residenziale, commerciale | 3 | ||
RC 2 | WK 2 | P4A | Cacciaviti, pinze | Residenziale, commerciale | 3 |
RC 3 | WK 3 | P5A | Leva | Residenziale di pregio, aziende | 5 |
RC 4 | WK 4 | P6B | Strumenti di taglio o percussione | Ospedali, banche, gioiellerie | 10 |
RC 5 | WK 5 | P7B | Apparecchi elettrici | Banche, impianti militari | 15 |
RC 6 | WK 6 | P8B | Apparecchi elettrici di grandi dimensioni | Banche, obiettivi militari sensibili | 20 |
Le voci evidenziate in grassetto sono le classi che in genere troviamo per i prodotti in commercio.
Il valore U di una finestra deriva dal dato complessivo dei valori relativi al telaio ed il vetro, l’area della finestra, l’area del telaio e lo spessore del profilo del telaio stesso.
Se non consideriamo le variabili minori, i valori U delle finestre in legno sono mediamente le seguenti:
Tipologia di legno | Valori U |
Legni duri | 1,8 W/mK |
Legni resinosi | 1,4 W/mK |
Legno medio con anima isolante | 1,1 – 0,8 W/mK |
Da considerare che le finestre di dimensioni ridotte hanno un valore U in genere peggiori per via della proporzione tra telaio e superficie vetrata.
La posa in opera delle finestre in legno non è differente dalle altre tipologie. Consigliamo di rivolgersi ad esperti nella posa in opera di infissi in quanto la qualità di tale attività può incidere in maniera sostanziale sul risultato.
In particolare bisogna fare attenzione che il posatore eviti ogni dispersione termica, garantendo tenuta ed isolamento. Per questo esistono specifici requisiti di conformità espresse dalla norma UNI 11673-1 del 2 marzo 2017.
È opportuno quindi scegliere posatori qualificati che seguano regole ben precise. Consigliamo di indirizzare le proprie scelte verso esperti certificati nella posa in opera PosaClima, che oltre ad essere conformi alla suddetta norma, offrono una garanzia di durata di 10 anni sulle prestazioni del giunto di posa.
Un esempio pratico è il marmo passante, tanto in voga decenni fa e, purtroppo, ancora installato ai giorni d’oggi. Un posatore esperto sa bene che il marmetto del davanzale posato sotto l’infisso, se passante, è fonte di dispersione termica ed accentua il ponte termico lineare. Conseguenza? Condensa e muffa.
In caso di sostituzione quindi, il posatore il cui unico obiettivo è di chiudere il lavoro sostituisce unicamente l’infisso, un posatore certificato elimina il ponte termico alla radice, facendovi risparmiare almeno il 5% in costi di riscaldamento all’anno.
La manutenzione delle finestre in legno è da considerare uno svantaggio, in quanto tali infissi necessitano di maggiore cura rispetto agli altri prodotti sul mercato. Il materiale naturale è sensibile alle intemperie, agli sbalzi di temperatura e all’umidità.
Certo, oggi dalla fabbrica le finestre in legno escono già con le superfici trattate con prodotti eccellenti che ne limitano il deterioramento. Ma nel lungo termine è necessario riverniciarle ed il processo può risultare oneroso.
Il vantaggio, d’altro canto, è che se il prodotto subisce un danno si ha l’opportunità di intervenire con facilità. Diversamente, una finestra in PVC va probabilmente sostituita in toto.
Il più grande svantaggio delle finestre in legno è senz’altro il prezzo di acquisto elevato rispetto agli altri materiali oggi in commercio. Ma è necessario considerare che, come detto in precedenza, sono caratterizzate da valori di isolamento particolarmente buoni. Ne consegue che a lungo termine possono risultare vantaggiose per via della riduzione dei costi di riscaldamento, compensando il prezzo di acquisto degli infissi in legno.